Questa opera l'ho dedicata all'emiro AbdelKhader, volendo mettere in risalto la sua grande saggezza e il suo senso profondo della giustizia. È una figura più che mai attuale in questa epoca buia che sta vivendo la nostra civiltà e ritengo necessario ricordare nobili uomini che con le loro gesta hanno lasciato una profonda testimonianza di umanità e di altruismo.
Nel quadro ho trascritto una sua frase che dice:
"Se la Francia mi mettesse tutte le sue ricchezze e mi facesse scegliere tra essere un re schiavo o una persona libera e povera sceglierei senza esitazione di essere un uomo libero e povero"
Questa frase ci fa comprendere quanto per l'Emiro fosse importate la libertà di ogni singolo uomo e quindi agire per il bene di ogni individuo.
Infatti, quando L'emiro ʿAbd al-Qāder fu esiliato a Damasco, intervenne e si prodigò per fermare il massacro di cristiani da parte di estremisti musulmani Drusi. Salvò una comunità cristiana di 15.000 persone e gli europei che vivevano là.
L'Emiro era un grande conoscitore del Corano e insegnò teologia nella Moschea degli Omayyadi. Questo suo agire è davvero una testimonianza di quanto sia messaggero di pace il Corano. Infatti il Corano insegna a difendere i più deboli, a operare sempre con giustizia e che non deve mai esserci nessuna costrizione nella scelta della nostra religione.
Nel quadro ho quindi dipinto diverse Basmala: una a forma di colomba per simboleggiare la pace e la libertà, una a forma di spada per rappresentare la giustizia e una a forma di rosa per ricordare che bisogna sempre essere clementi e misericordiosi. Allah ci ha donato tutti gli strumenti per essere persone migliori, basta seguire il cuore. Sopra la Moschea di Damasco, dove insegnò l'Emiro, ho dipinto mani che pregano alla maniera musulmana, composte con la frase "Allah Akbar”, che proteggono all'interno di esse altre mani che pregano alla maniera cristiana. Questo per ricordare la protezione che AbdelKhader diede ai cristiani. Sopra le mani che pregano è riportata la frase "Confidare in Dio". Sì, è quello che dobbiamo fare, senza però dimenticarci che non basta la preghiera, ma che occorre adoperarci a fare il bene, come fece l'Emiro. Solo in questo modo la nostra vita sarà ben vissuta. Poi ho disegnato, sempre con la frase della Basmala, una città per ricordare il sogno dell'Emiro di creare uno stato teocratico con il Corano come legge suprema. Poi, oltre ad elementi che ricordano la sua terra, l'Algeria, ho inserito le lettere dell'alfabeto berbero.
L'emiro AbdelKhader è stato dunque un esempio di tolleranza e di rispetto nei confronti di tutte le appartenenze culturali e religiose, come anche sono da ammirare la sua saggezza e la sua visione del mondo.
Shamira Minozzi